Fare pausa per rimanere concentrate

Il lavoro di un’imprenditrice è impegnativo soprattutto se, come me, sei una che Marie Forleo definirebbe “multi potenziale” (o con la testa perennemente immersa nel frullatore delle idee, come preferisco dire io).

Il tuo lavoro ti piace e potresti rimanere incollata davanti al computer ore e ore, finché non ti accorgi che il fumo che vedi intorno non è solo la cena che si sta bruciando, ma anche il tuo cervello ormai in corto circuito.

Come fare quindi a evitare che l’allarme antincendio inizi a suonare all’impazzata? Concedentoti delle pause rigeneranti più o meno brevi. E, per far sì che queste pause siano davvero efficaci, bisogna che siano di qualità.

Fare pausa è importante, perché il cervello non riesce a mantenere lo stesso livello di concentrazione troppo a lungo; anche il nostro fisico ha bisogno di fare pausa e se anche tu, come me, soffri di mal di schiena e cervicale sarai d’accordo. Gli occhi si stancano facilmente dopo tante ore davanti a uno schermo e la sera li sentiamo stanchi ed affaticati. Spesso anche il mal di testa serale o mattutino è sintomo di stanchezza.

Quando ho bisogno di rimanere molto tempo concentrata su un’attività lavorativa, o se devo studiare o seguire un corso online, amo utilizzare la ormai famosissima tecnica del pomodoro, rivisitata a modo mio, puntando la sveglia ogni mezz’oretta circa e facendo delle minipause da 5-10 minuti. Dopo qualche ora alterno pause più lunghe di 30 minuti e a volte anche di un’ora e mezza.

Online ci sono una valanga di articoli e tutorial sulla Pomodoro Technique perciò non è mia intenzione tediarti con tutto lo spieghino della tecnica. Preferisco invece raccontarti quali sono le mie pause tipo e come faccio a rigenerarmi, ricentrarmi e ricaricarmi in modo da non perdere la concentrazione ed essere più produttiva.

Mindfulness

Semplificando, la mindfulness (dal sanscrito “sati” che significa consapevolezza) è conosciuta per essere un tipo di meditazione. Si tratta però di un vero è proprio protocollo terapeutico perfezionato negli anni ottanta da un team di scienziati guidato da Jon Kabat-Zinn, biologo e professore di medicina presso la University of Massachusetts.

Secondo Job Kabat-Zinn “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”. La meditazione di consapevolezza, come viene anche definita, è una pratica meditativa tradizionale derivante dal buddhismo classico, oggi molto studiata dalle neuroscienze.

Potresti pensare che si tratti di un tipo di meditazione utile per rilassarsi, ma non è affatto così. La mindfulness permette di vivere nel qui ed ora di cogliere e di accogliere tutto quello che emerge durante la pratica meditativa in maniera consapevole, e di restare in ascolto di sé nel momento presente. Dalle ricerche scientifiche emergono numerosi benefici dati da una pratica costante della mindfulness, tra cui la riduzione dello stress, l’incremento delle emozioni positive, lo sviluppo delle capacità meta-cognitive.

Ho scoperto la mindfulness molti anni fa senza mai approfondirla né praticarla, finché l’anno scorso mi sono iscritta a un corso di mindfulness con gli animali tenuto da Angelo Vaira, basato sulla stessa matrice del Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR), il protocollo in otto settimane ideato da Jon Kabat-Zinn.

Da allora pratico la mindfulness regolarmente ogni giorno. La sessione di pratica può durare tra i 20 e i 60 minuti circa. Di solito mi dedico alla mindfulness la mattina presto o a metà giornata: a volte anche prima di iniziare a studiare.

Online esistono numerose risorse su questo argomento, ma ti consiglio per prima cosa di leggere i numerosi testi scritti da Jon Kabat–Zinn.

Momenti di lavoretti creativi

Dopo la mia forte passione per gli animali, che mi ha portato alla mindfulness, c’è quella per i lavori creativi. Da tempo infatti, tra le altre cose, cucio, ricamo e mi diletto a lavorare a maglia e uncinetto. Un hobby un po’ vintage ma che negli ultimi anni è tornato di moda anche tra le più giovani.

Quando avevo circa 4 anni mia nonna mi ha insegnato a lavorare a maglia e a cucire, cosa che ho approfondito negli anni soprattutto durante la mia gravidanza, iscrivendomi a diversi corsi di cucito creativo e partecipando a degli incontri di volontariato organizzati dall’associazione Cuore di Maglia dove ho imparato a creare a maglia scarpine, cappellini e sacchi nanna piccolissimi da donare ai bimbi nati prematuri e ricoverati nei reparti di terapia intensiva neonatale.

Molto spesso, durante le mie pause lavoro a maglia o ricamo mentre sorseggio un caffè o un tè oppure, se ho a disposizione più tempo, aziono la mia macchina da cucire.

Creare con le mani mi permette di svuotare la mente, di rilassarmi e di sentirmi soddisfatta nel realizzare qualcosa di concreto. Così, tra un’attività lavorativa  e l’altra mi faccio un caffè, mi siedo e do un paio di sferruzzate.

Secondo una ricerca del 2008 fatta dalla onlus Knit for Peace, lavorare a maglia aiuta a rilassarsi e permette al cervello di rilasciare endorfine, rilassandoci e distogliendoci dai cattivi pensieri. Provare per credere!

Orto, giardino, piccoli e grandi spazi verdi

Un’altra attività che mi concedo volentieri durante le mie pause è quella di dedicare 5 minuti o più alle mie piante. Ho la fortuna di avere un ampio balcone e un orto e, nonostante il mio non sia un vero e proprio pollice verde, mi diletto con vari tipi di piante.

Se ho a disposizione poco tempo ne approfitto per annaffiarle, togliere le foglie secche e controllare che afidi e altri animaletti non le abbiano attaccate. Se invece ho più tempo a disposizione provvedo a fare una pulizia più accurata di foglie e fiori secchi, do il concime e vado nell’orto a raccogliere frutta e verdura e a dare una sistemata. Un orto dà sempre qualcosa da fare.

Il contatto con le piante, la terra e l’aria aperta mi fa sentire bene, rilassa gli occhi stanchi e mi aiuta molto a staccare dal lavoro o da attività impegnative.

Fare pausa per stancarci meno

Le mie pause non sono quasi mai ripetitive. Me ne concedo diverse durante la giornata lavorativa e i momenti di studio. Mi aiutano davvero a stare meglio e a tenere la batteria il più possibile costantemente  carica. 

Oltre a quello che ti ho già raccontato, mi piace anche fare pausa leggendo qualche pagina di un libro, guardando qualche TED Talk, ascoltando una puntata di un podcast o semplicemente sedermi sul divano con in braccio il mio gatto.  

Quando abbiamo tante cose da fare, magari con delle scadenze strette, tendiamo molto spesso a non staccare mai per paura di non riuscire a fare tutto o perché fermarci ci fa sembrare dei fannulloni.

In realtà, costringerci a rimanere chini sul lavoro per troppo tempo di seguito ci fa stancare prima e più facilmente. A lungo andare la stanchezza ci logora, rischiando anche di farci commettere degli errori.

Organizza le tue giornate al meglio includendo dei momenti di pausa da dedicare a te stessa e al tuo benessere: sono certa che ne trarrai molti benefici a livello sia personale sia professionale.

Audra Bertolone

Amo quello che faccio, perché mi consente di conciliare famiglia e lavoro e di essere una mamma più felice. Faccio l’assistente virtuale, la podcaster e aiuto chi vuole mettersi in proprio lavorando da casa. Nella mia vita parallela sono un’educatrice cinofila. Nel tempo libero cucio, creo e invento.

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