A 43 anni ho scelto di diventare freelance, dopo aver lavorato per più di venti anni come dipendente in ambito amministrativo.
Scegliere di diventare freelance è sicuramente molto diverso dall’essere costretta a reinventarsi a causa della perdita del lavoro, ma la buona notizia è che ci si può riuscire in entrambi i casi. L’importante è avere ben chiare le differenze tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, far tesoro di tutte le nostre esperienze passate e sapere come gestire i pro e contro dell’essere una libera professionista.
Da dipendente a freelance: gli aspetti da considerare
Essere freelance significa non solo portare avanti il proprio progetto professionale, nel mio caso essere un’Assistente Virtuale, ma anche fare i conti con tutta una nuova serie di mansioni e responsabilità: la comunicazione e promozione del nostro lavoro, la gestione fiscale della nostra attività, i rapporti con i clienti, il networking… Sono tutte cose da considerare per decidere in modo consapevole se siamo pronte per compiere il grande passo. Siamo disposte ad avere a che fare con burocrazia, privacy policy, contratti, fatture e via dicendo? Certo, un giorno potremmo anche delegare alcune di queste attività, magari quelle meno nelle nostre corde o competenze, ma non è detto che all’inizio si abbia un budget da investire tale da consentircelo.
A proposito di spese, uno dei consigli più importanti che mi sento di dare a chi sta per intraprendere questa strada è quello di affidarsi a una valida commercialista per farsi consigliare il giusto inquadramento fiscale, capire i vari adempimenti e rivedere insieme il proprio business plan (e se pensate che un business plan non vi serva, leggendo questo articolo di Elisa Antolini vi ricrederete). Comprendere gli aspetti economici legati alla scelta di diventare freelance può spaventare, ma è un passaggio fondamentale per capire quello che dovremo affrontare in futuro.
Spesso, uno degli aspetti che più ci spingono a propendere per il lavoro autonomo è la possibilità di gestire i nostri orari in modo più flessibile. Per chi ha una famiglia e dei figli piccoli di cui occuparsi, come è capitato a me, il fatto di non dover più timbrare un cartellino o giustificare eventuali assenze sembra un enorme vantaggio. Lo è a tutti gli effetti: potremo gestire emergenze o cambi di programma con maggior libertà, o decidere di non lavorare un giorno se avremo altri impegni o saremo indisposte. Bisogna però essere consapevoli che questa flessibilità non implica solo vantaggi, ma anche un grande senso di responsabilità: dovremo comunque rispettare scadenze e consegne e questo può significare, a volte, lavorare la sera o nei weekend, se non avremo avuto modo di finire altrimenti. Saremo noi stesse a stabilire le priorità e a mettere la faccia con i clienti con cui abbiamo preso un impegno. Tenerlo sempre presente significa avere il giusto atteggiamento per lavorare bene, ottenere dei risultati ed essere soddisfatte di noi stesse.
Cambiare atteggiamento mentale: diventare imprenditori di sé stessi
Quando nel 2013 ho avviato la mia attività di Assistente Virtuale dopo tanti anni di lavoro da dipendente, sentivo l’esigenza di creare qualcosa di mio, che mi trasmettesse soddisfazione e motivazione e che mi permettesse di gestire il tempo in modo autonomo. Ma avviare un’attività in proprio non è solo “cambiare lavoro”. Significa cambiare il modo di pensare al lavoro, cambiare la gestione delle proprie giornate, in qualche modo rappresenta un cambio di stile di vita.
Improvvisamente diventiamo imprenditrici di noi stesse, con tutti i pro e i contro che questo comporta. Non avremo più nessuno sopra di noi a cui rivolgerci in caso di dubbi o problemi. Quando lavori da dipendente, per quanto tu possa aver raggiunto un grande livello di autonomia nella posizione che ricopri, generalmente segui linee guida imposte da altri. Nella maggioranza dei casi, il lavoro lo svolgi tu, ma le grandi decisioni vengono prese altrove e non sei tu a dover impostare e dirigere la strategia di crescita dell’azienda. Quando lavori in proprio, invece, quella che prende tutte le decisioni sei tu. Per quanto sia entusiasmante, ammetto che per me, acquisire una mentalità da imprenditrice è forse la sfida più ardua che ho affrontato agli inizi.
Le difficoltà non mancheranno, così come i momenti di sconforto. Ma se ti lascerai abbattere dagli ostacoli dando la colpa alla crisi economica, alla concorrenza, alle tasse diventerà tutto più pesante da sopportare. Non dimenticare mai che un’attività in proprio è in continua evoluzione, bisogna periodicamente aggiustare il tiro e trovare un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Per fortuna, con il tempo e l’esperienza, si impara a coltivare il giusto mindset per affrontare la vita da freelance, fino a quando le soddisfazioni ripagano qualsiasi fatica fatta durante il percorso.
I vantaggi di diventare freelance a 40 anni
Diventare freelance dopo i 40 può comportare dei dubbi legati all’età e alla paura di non farcela. Secondo me, invece, il fatto di cambiare drasticamente il nostro lavoro e, di conseguenza, la nostra vita può avere dei risvolti positivi.
Se abbiamo già avuto altre esperienze lavorative in precedenza dovremmo aver capito, in teoria, cosa ci piace e cosa non ci piace e questo ci aiuterà a selezionare meglio cosa vogliamo fare, con chi vogliamo collaborare e che tipo di cliente vogliamo avere. Tutte le esperienze avute con capi o clienti difficili in passato costituiranno un bagaglio prezioso di esperienze che porteremo con noi anche nel nostro nuovo lavoro da freelance.
Inoltre, in questa fase della vita siamo sicuramente più rispettose del nostro tempo e riusciamo a mettere dei paletti più serenamente nel lavoro senza venirne risucchiate, rispetto ai primi passi compiuti nel mondo professionale quando eravamo più giovani.
Io, per esempio, so di avere oggi molta più coscienza del mio valore, so imparare più facilmente dai miei errori e sono più attenta nel compiere le scelte lavorative che mi si pongono davanti. Consapevolezze che prima non avevo così chiare, ma che ho allenato solo con l’esperienza. Per cui sì, anche a 40 anni (e oltre) si può scegliere di intraprendere questo percorso straordinario che è l’essere freelance!