Queste sono giornate strane: mi sveglio al mare, le giornate sono belle, medito con regolarità e persino quasi sempre alla stessa ora, faccio lunghe camminate e spesso riesco a fare diecimila passi al giorno per più di due giorni consecutivi.
Eppure sto vivendo un periodo di grande incertezza.
Io che sono abituata a programmare il trimestre, poi il mese, la settimana e il giorno, in questo periodo è già tanto se so cosa farò la mattina per la colazione stessa. Sto bene, per questo continuo a dire che vivo in un privilegio, ma vivo anche nell’incertezza, in un mare di incertezza, dopo gli anni di incertezza della pandemia.
Nel mio caso questa instabilità è dovuta a una causa esterna: una ristrutturazione di casa che per cause indipendenti da noi è iniziata molto in ritardo. Siamo letteralmente nelle mani di professionisti e professioniste a cui abbiamo dovuto delegare completamente una parte della nostra vita e la nostra casa.
Di cosa parliamo in questo articolo
Programmare, quando possibile
È vero: presi tutti insieme, nel grande marasma, questi periodi così precari sono travolgenti. Possono dare l’impressione di essere troppo.
Troppo da fare, troppo da gestire, non si può guardare in là, sembra non si possa vedere il futuro.
E in effetti il futuro non si può prevedere. Ma questo mai, nemmeno quando va tutto bene, no?
Ma torniamo a questo momento: il nostro mare di incertezza.
Non è vero che è sempre e solo incertezza, a guardarlo bene, giusto? Ci sono anche quei periodi, lunghi qualche ora o un giorno intero in cui sai che nulla accadrà per un po’, e lì in mezzo magari puoi programmare qualcosa di lavoro.
Qualche giorno fa su Instagram ho trovato questa illustrazione, e mi è piaciuta tantissimo, dice “Concentrati solo su quello che si può controllare” (focus on the shit you can control)
Quindi tuffati a capofitto in quei (magari rari) momenti in cui hai un’ora o mezza giornata di tempo, e lì concentra il meglio che puoi. Un post per il blog, forse? una riunione? O il progetto che dovevi fare. In quell’ora non ci sei per nessuno, e la tua produttività sarà alle stelle.
Il resto del tempo non considerarlo nemmeno, fai finta che non esista. Le tue giornate sono molto più brevi di quanto sembra, non puoi farci niente. Focus on the shit you can control.
Quando i cambi di programma diventano occasioni
Ed ecco: hai programmato qualcosa e accade che *puff* all’ultimo momento arriva l’imprevisto.
Quando l’incertezza fa saltare un programma puoi fare una cosa molto zen: realizzare che hai del tempo libero inaspettato e fare di necessità virtù.
- Leggere qualche pagina di un libro.
- Fare due passi.
- Un piantino.
- Una torta.
- Dormire sul divano.
- Andare a guardare il mare (quello lo posso fare io, che sono in affitto al mare per due mesi).
- Fare quel qualcosa per te stessa che normalmente non faresti.
Perché tutta quell’ansia, quella rabbia, si stanno accumulando e hai bisogno di farle sfogare da qualche parte.
Ecco: non avere paura di riconoscere che c’è qualcosa che non va, anzi: tienilo ben presente che la situazione non è normale.
Sei sotto stress, e puoi prendertene cura.
Le emozioni dell’incertezza
I periodi di incertezza sono periodi di precarietà e fatica, in cui proviamo emozioni spiacevoli che spesso vorremmo nascondere, ma che invece è importante accogliere e riconoscere.
Ti voglio parlare soprattutto di due di queste emozioni, e poi in fondo all’articolo troverai una meditazione che ti potrà aiutare nell’osservarle e fare in modo che possano diventare temporaneamente delle compagne di viaggio non troppo invadenti.
Se questo accade, però, se ti senti sopraffare troppo e per un tempo troppo lungo da queste emozioni e da queste sensazioni, chiedi aiuto a unə professionistə esternə: unə psicologə, unə psicoterapeuta potrà supportarti.
Sorella Ansia
Se ogni tanto hai il fiato corto, o ti senti un’oppressione al petto, se a volte non riesci a dormire la notte per i troppi pensieri, potresti stare provando ansia.
Può essere normale se sei, appunto, in una situazione temporaneamente difficile. Si dovrebbe risolvere con la risoluzione della situazione.
A volte l’ansia ti allontana dalla realtà, quindi una buona prima cosa da fare può essere prendere contatto con quello che hai intorno e riportarti al qui e ora: qual è il reale pericolo che stai vivendo? è immediato? cosa puoi fare, di pratico, per calmarti?
La realtà del presente, spesso, è molto meno minacciosa di quello che l’ansia ti fa sentire.
La mia meditazione, in fondo all’articolo, ti può aiutare anche in questo.
Compagna Rabbia
L’incertezza porta frustrazione e la frustrazione è l’anticamera della rabbia.
Su C+B abbiamo parlato di come gestire la rabbia, e anche di come difendersi da quella degli altri.
In questo caso la rabbia potrebbe arrivare da un senso di ingiustizia profondo e personale, con un dialogo interno simile a: perché non ho un momento di pace? ma insomma: datemi tregua! capitano tutte insieme! Oppure, se hai a che fare con altre persone, la rabbia può anche essere rivolta all’esterno, ad esempio se stai delegando a qualcuno e questa delega contribuisce all’incertezza.
Anche in questo caso, la prima cosa da fare è riconoscere di essere arrabbiate.
Impara a osservare il tuo respiro, i tuoi pensieri, il tuo dialogo interno quando sei arrabbiata, così, prima di tutto, tu sai di esserlo.
La consapevolezza di provare rabbia è già molto potente per prenderne il controllo. Attenzione: non per domarla, perché non ci interessa tenerla a bada, ma in un momento di incertezza sapere di essere arrabbiate è un potente strumento di conoscenza di sé.
In questo caso la meditazione che ti consiglio è quella dell’articolo sulla rabbia e il vento.
E poi c’è il presente
Mi sono trovata spesso a pensare che la salvezza è nei piccoli momenti.
C’è sempre il qui e ora.
Ormai lo sai: io sono una fan del respiro, del singolo respiro. Del fatto che c’è sempre tempo per un respiro consapevole e che respirare ti salva la vita (aha: non puoi contraddirmi in questo!).
E in questo caso è ancora più vero: proprio in un momento di incertezza il tornare al respiro, alla certezza più solida che puoi avere può essere ciò che ti serve per rimetterti con i piedi per terra ben stabili.
Ti regalo una meditazione che sto usando molto in questo periodo. Non te la consiglio come rimedio per l’insonnia o per trovare la soluzione ai tuoi problemi, ma per riportare l’attenzione su di te, sul tuo corpo, sul tuo respiro. Per calmare il battito del cuore, per sciogliere un po’ la tensione. Il resto accadrà.
Fammi sapere come va, buona pratica.
Grazie Monia.
Oggi, nel giorno della festa della mamma , questo articolo l ‘ ho ricevuto in “regalo,,,” da una persona che mi conosce più di me… Il più bel regalo in un momento difficile.
Grazie.
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Claudia, sono tanto felice che questo articolo ti sia arrivato come un regalo. Ti abbraccio forte.