Fra vacanze di Pasqua e ponte del 25 aprile, viaggi in treno, distanza fisica e mentale dal lavoro, ho avuto finalmente il tempo di fare ciò che tanto agognavo in queste ultime settimane: leggere.
La sera prima di partire per le ferie pasquali, alle 2 di notte (i problemi dei libro dipendenti), dopo aver concluso un libro, mi sono ritrovata davanti alla mia libreria per sceglierne uno da mettere in borsa per le vacanze. Volevo una lettura comoda da portare sempre con me da un parente all’altro, che non finissi di leggere in 4 giorni e, soprattutto, che mi prendesse completamente così da staccare il cervello. La mia scelta è caduta su “L’educazione” di Tara Westover.
L’educazione di Tara Westover
Salita sul mio carissimo Freccia Rossa (carissimo in tutti i sensi), ho iniziato la mia lettura da vacanza e, come per “I monologhi della vagina”, a metà del viaggio avevo già letto le prime 100 pagine senza nemmeno accorgermene. A quel punto ho pensato 3 cose:
- o caxxo se lo finisco prima di arrivare devo andare in libreria, il che vuol dire comprare molti più libri di quanti potrei trasportarne
- se volevo immergermi in un libro ho scelto quello giusto
- povera Tara che vita di m…
Esatto! La nostra Tara, autrice del libro, ha scritto un racconto autobiografico in cui ha parlato di sé e della sua famiglia.
Tara nasce in una famiglia di mormoni anarco-survivalisti delle montagne dell’Idaho. Come ogni famiglia di paranoici che si rispetti non si fidano dello stato, non registrano i figli all’anagrafe, non li mandano a scuola e il sistema sanitario è il diavolo.
Ora voi starete pensando Beh dai Roberta, in passato molti ragionavano così. Sicuramente! Ma Tara è nata nel 1986. I suoi primi racconti, di cui ci parla nel libro, risalgono più o meno a quando aveva 9 anni. Probabilmente molti di noi stavano già cantando le canzoni delle Spice Girls in radio. Tara no, perché viveva isolata dal mondo. Era la figlia più piccola di una famiglia molto numerosa e passava il tempo preparando conserve a livelli industriali perché presto il mondo sarebbe finito. Si esercitava a scappare dai federali e nascondeva armi nei boschi.
Cresce ascoltando le prediche del padre folle ma carismatico, che ripete continuamente che la scuola alleva i bambini per lo Stato, facendo loro il lavaggio del cervello, e che i medici tentano di uccidere la popolazione attraverso le loro cure. Con una madre che non contraddice mai il marito, anche se ha ricevuto un’istruzione e proviene da una rispettabile famiglia, una donna a tratti forte ma completamente soggiogata alla mentalità del marito. Il fratello maggiore ha un carattere disturbato e oscilla dalla dolcezza nei confronti della sorellina alla violenza più brutale.
Non conosce altro. Pensa anche che tutto ciò che le accade e che dice la sua famiglia sia giusto, fino a prendersela anche con sé stessa, per cose assurde come mettersi un rossetto. Non ha altri termini di paragone all’infuori della propria famiglia.
Il momento in cui Tara inizia a riflettere sulla probabilità che tutto quello che sa forse non è l’unica verità è il giorno in cui uno dei suoi fratelli decide di andar via, per studiare al college. Da qui inizieranno i dubbi di Tara. Perché il fratello che più amava e rispettava, quello più buono e tranquillo, decide che l’educazione non è un male? Esiste altro al di là di quello che conosce? Questa domanda la tormenterà fino al momento in cui anche lei non scoprirà l’educazione…
E il resto ve lo andate a leggere e lo scoprite da sole 😂
L’autrice
‘L’educazione’ è il libro d’esordio di Tara Westover, un libro incredibilmente sentito proprio perché rappresenta sé stessa. La cosa bella in tutta questa storia è che alla fine Tara la sua educazione l’ha avuta e anche con un successo incredibile, aggiungerei. Si è laureata alla Brigham Young University e ha vinto una borsa di studio a Cambridge, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in storia. Quella storia che fino a 17 anni non aveva mai conosciuto. Con il suo romanzo d’esordio autobiografico ha vinto il premio Goodreads Choice Awards 2018. Memoir & Autobiography.
Cosa impariamo da “L’educazione”
A me verrebbe quasi da chiedermi cosa non impariamo dall’educazione perché di cose da imparare ce ne sono veramente molte. Quindi ti dirò 10 cose che impariamo da questo libro:
- Impariamo che non bisogna mai dare nulla per scontato. Il fatto che noi abbiamo avuto un’educazione non vuol dire che sia così per chiunque. Tara, che oggi ha un dottorato in storia, ha scoperto all’età di 17 anni cosa fosse l’Olocausto. Eppure vive in un Paese sviluppato dei nostri tempi.
- Non giudicare mai. L’elemento del giudizio compare spesso nel libro da entrambe le parti. Tara giudica le altre donne delle “troie” perché il padre e il fratello le hanno insegnato che se una ragazza ha una gonna sopra al ginocchio è una “troia”. Allo stesso tempo le persone giudicano Tara perché è strana, perché non sa cose ovvie, perché non si lava, perché non sa come comportarsi nel mondo di ogni giorno.
- Poniti sempre delle domande. Non accettare tutto sempre e incondizionatamente per vero, anche se a dirtelo è tuo padre, tua madre, tuo fratello ecc…
- Pensa con la tua testa. Se ti rendi conto che forse la realtà non è proprio come credevi, se capisci che devi agire o pensare in un modo diverso da come ti hanno sempre insegnato o come hai sempre fatto, fallo. Scegli di fare ciò che è più giusto per te, a prescindere da quello che dicono.
- L’impegno, la curiosità e la voglia di fare stanno alla base di tutto, e possono tutto anche in circostanze incredibili. Anche quando si parte completamente da 0 come è successo a Tara.
- Sii una persona forte. Le donne di questa storia sono spesso pedine degli uomini, subiscono maltrattamenti fisici e psicologici, per giungere a un totale soggiogamento e dipendenza dalla figura maschile di riferimento. Non piegarti a queste logiche, sii forte.
- Abbi sempre la forza di denunciare un abuso, anche se fa male, anche se ti allontana dalle altre persone, anche se è difficile da superare.
- Fatti aiutare. Spesso nel libro Tara si confronta con personaggi importanti per lei, fidanzati, amiche, guide spirituali e professori ma non riesce a parlare dei suoi problemi, di quello che accade e si nasconde nella sua famiglia. Solo quando inizierà a raccontare tutto comincerà il suo percorso di ripresa.
- Lascia ciò che è tossico. Che sia un lavoro, una casa, una relazione, una famiglia non importa, l’importante è staccarsi da qualcosa che fa male, anche se la separazione è dolorosa, non sarà mai tanto dolorosa come marcirci dentro.
- L’educazione è fondamentale. Ovviamente è il tema centrale del libro e Tara ne è l’esempio. L’educazione spalanca gli occhi, apre la mente e ti fa scoprire letteralmente un mondo nuovo. Tara lo spiega chiaramente e palesa le differenze fra i membri della famiglia che sceglieranno l’educazione andando contro l’ignoranza. Sfortunatamente ancora oggi sono tante le persone che non la ricevono, perché non possono materialmente o perché come per Tara viene loro impedito di riceverla.
Che dire, è un libro che ti fa riflettere su molte cose, è un libro per porsi domande e imparare cose nuove che diamo per scontate semplicemente perché ci sembrano lontane. Un libro che ti fa conoscere aspetti della vita di persone che potremmo essere noi, che ti apre gli occhi. In fin dei conti si chiama “L’educazione”.
Spero che la vostra lettura possa essere istruttiva e piacevole!
A presto,
la vostra Roberta 📚