Meditare per cercare quel che ci fa stare bene

Quest’estate è così strana. È arrivata mentre noi eravamo in quarantena a guardar passare la primavera: un giorno abbiamo aperto la porta e lei era lì, col suo carico di caldo e voglia di vacanza e spensieratezza, quest’anno in modo particolare.

Rallentare il ritmo, cercare la serenità

L’estate di solito è un periodo in cui sentiamo il bisogno di rallentare il ritmo. Riposare, rilassarci. Il mare, la montagna, stare distese all’ombra di un grande albero e rigenerarci. E non so tu, ma io ora sono sfinita, mi sento spremuta. Ho voglia di smaltire la paura, la rabbia, la frustrazione che in questi mesi ho provato a fasi alterne. Vorrei sfogarle, vorrei sentirmi bene, libera.

Quello che posso – che possiamo – fare, è cercare la libertà e la serenità partendo da noi, conservando la visione realistica di ciò che abbiamo intorno.

Questo articolo e la meditazione guidata che ne fa parte sono frutto anche di un confronto con le altre della redazione di C+B. Non ci troverai frasi motivazionali da ripetere per caricarti di positività, ma una pratica per iniziare la giornata in cui ricercherai in te belle sensazioni e le porterai nel tuo corpo, ascoltandolo.

Fare caso a ciò che ci fa stare bene

Mentre la preparavo pensavo a quanto sia importante fermarsi a osservare quello per cui possiamo sorridere, anche se la nostra vita è fatta di tanto altro. Mi continuava a tornare in mente il titolo di un discorso di Kurt Vonnegut, “Quando siete felici fateci caso” e io in questa meditazione lo riformulo così: “A quello per cui potete essere felici, fate caso”.

Come praticare questa meditazione

Per praticare questa meditazione ti servono circa quindici minuti di silenzio e solitudine. Io l’ho pensata al mattino, per svegliarti bene, ma dai la priorità al silenzio e al non essere interrotta piuttosto che al momento della giornata.

Puoi sederti a terra a gambe incrociate, su un cuscino che ti tenga il bacino leggermente sollevato rispetto alle ginocchia, o su una sedia, con i piedi bene appoggiati a terra (non accavallare le gambe). Tieni la schiena dritta senza irrigidirla, le spalle basse e il più possibile rilassate, il mento leggermente inclinato verso lo sterno, per allungare le vertebre cervicali.

Premi play e chiudi o socchiudi gli occhi. Se ti va poi raccontami nei commenti come ti sei sentita.

Buona pratica.

Monja Da Riva

Mi chiamo Monja - con la j che si legge i - una laurea in informatica, un master in counselling e uno in shiatsu. So bene com’è avere tante vite e volerle far stare tutte in una sola. Nelle consulenze, nei corsi o nei seminari accompagno le persone a osservarsi con gentilezza, per diventare ciò che vogliono essere davvero, qualsiasi cosa sia.

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