Come capire quando è ora di un re-branding

Questo post ti serve se la tua attività è avviata da almeno un paio d’anni: infatti se sei agli inizi quello che ti serve è un branding in piena regola, non un re-branding. È obbligatorio il re-branding? No, affatto. Ma ci sono dei segnali che ti possono far capire che è il caso di farlo. Vediamoli insieme:

  • la tua mission comincia a starti stretta: o perché la dici senza più crederci davvero (o magari… non la dici proprio!), o perché inizi a fare cose che con la tua mission centrano poco, e sono cose che ti entusiasmano davvero.
  • ti arrivano clienti “sbagliati”: non perché siano terribili, ma perché non scatta quel feeling che ti fa pensare che siate fatti l’uno per l’altra. Perché ti trovi spesso a pensare: Ma questa cosa ci ha visto in me? Perché le piaccio io? E no, non è una questione di bassa autostima tua, anzi: spesso è il contrario. Ti sembra che la cliente che arriva non sia abbastanza (smart, cool, danarosa) per te.
  • ti manca l’ispirazione: sei davanti allo schermo e devi mandare una newsletter, o scrivere un post, e non ti viene in mente niente. E la cosa non ti capita solo 1 o 2 volte (quello è umano!) ma ogni dannatissima volta.
  • i tuoi side-projects ti occupano più del tuo core business: aspetta che traduco in italiano – passi sempre meno tempo a fare le cose centrali alla tua attività, e sempre più tempo a inseguire nuovi fantastici progetti che però, almeno sulla carta, non sembrano coerenti con tutto il resto.
  • le vendite sono in picchiata: certo, questo può dipendere da mille fattori, ma uno di questi è proprio un branding che non funziona più, in cui non ci sei più tu dentro, ma è rimasto solo l’involucro.
  • ti trovi a fantasticare di ricominciare tutto da capo, o soffri di invidia per tutte le cose belle che fanno le altre: anche qui, se ti succede una volta ogni stagione, è normale. Se ti succede con tutte – anche con la ragazza che vende vestiti per le bambole, e tu odi le bambole – allora devi farti un discorsetto.
  • hai iniziato a leggere questo post tutta tranquilla e adesso ti è venuta una fifa blu: eh, dai. L’ho scritto per il tuo bene. Non è grave: è solo ora di fare un re-branding. A volte basta qualche cambiamento ben assestato per farti rinnamorare del tuo piccolo business. E poi è sempre meglio che andare dal dentista, no?

Quando invece non hai bisogno di un vero re-branding? Semplice: quando sei solo stanca degli elementi estetici del tuo brand. Per capirci: se ti sei stufata del tuo sito, del tuo logo, dei font che usi o della palette che hai adottato fino a questo momento, non è un re-branding, è un makeover. Come in quelle trasmissioni in cui prendono una ragazza carina ma poco curata e la fanno diventare una sventolona, ma sotto il trucco e i tacchi c’è sempre lei. O come quando esci di casa e in preda a un raptus compri cuscini e tende nuove: un tocco di colore e la casa ti sembra di nuovo bella e tua, ma l’indirizzo è sempre lo stesso.

Adesso che hai letto, cosa mi dici del tuo brand? Va cambiato, va ritinteggiato o sei a posto così?

Gioia Gottini

Sono una coltivatrice di successi: aiuto le donne a mettere a fuoco i loro talenti, mettersi in proprio e farlo con successo. Potrei parlare per ore (e lo faccio) di: imprenditorialità femminile, individuazione dei propri talenti, branding, gestione del tempo, educazione ad alto contatto, self-help, piccoli piaceri quotidiani.

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3 thoughts on “Come capire quando è ora di un re-branding”

  1. io, io! Ero io!
    Ora non più, eh! Ho fatto il percorso di Personal Branding con Gioia e tutto sta rifiorendo, più bello di prima!
    Thanks

  2. Sì anche io avevo bisogno di un percorso di personal branding e grazie a Gioia ora va molto meglio!!
    Soprattutto perchè ora ho ben chiaro cosa faccio io.

  3. Il mio problema, prima del rebranding è il re_target. Nel senso che se mi baso sui clienti che ho avuto fino ad ora, molto omogenei in realtà, dovrei continuare più o meno a fare le cose che facevo due anni fa (orroreeee!!!!). Ora invece vorrei fare cose diverse, che tutto sommato mi somigliano anche un po’ di più, sia interiormente che come stile personale. Insomma mi sto facendo il rebranding spirituale e quello che c’era prima ora mi sta stretto. Solo che prima devo capire qual’è il mio nuovo target di riferimento. E non ci riesco! Mi sto raccontando che se riesco a trovarlo poi il rebranding e tutto il resto sarà una passeggiata ma inizio a dubitarne.

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