Cose da non fare mai sul tuo blog

Una lista di errori da evitare senza se e senza ma, per capire cosa non fare sul blog mai, nemmeno sotto tortura.

Fare pubblicità senza dichiararlo

Guadagnare soldi con il tuo blog è un ottimo risultato (brava, urrà!), ma è scorretto consigliare prodotti o servizi senza dichiarare di essere stati pagati per farlo. Probabilmente avresti consigliato comunque gli stessi prodotti, ma se un post è sponsorizzato devi dirlo ai lettori: loro sono la cosa più preziosa che hai e permettere di distinguere tra i pareri che offri spontaneamente e quelli che dai dietro compenso è doveroso.

Pubblicizzare la qualunque

La pubblicità è credibile solo se la selezioni. Non parlare di qualunque cosa solo perché te l’hanno chiesto. E soprattutto: non fare pubblicità gratis! Il tuo lavoro va ripagato, stabilisci un compenso e fallo rispettare.

Inviare email senza avere il permesso

Molti blogger inviano via email i nuovi post. Questa è una pratica lecita solo se la mail è indirizzata a una lista di iscritti: persone che hanno scelto di ricevere i tuoi post via email, che hanno compilato spontaneamente un modulo e accettato la policy sul trattamento dei dati personali. Se non hai ricevuto l’autorizzazione esplicita a usare un indirizzo per invii di massa, allora non puoi spedire i tuoi nuovi post.

Usare contenuti di altri senza dichiararlo

Ovviamente puoi riprendere i post scritti da altri, ma devi rendere esplicito il fatto che si tratta di una citazione, e non di farina del tuo sacco. Il modo giusto per citare contenuti di altri è usare le virgolette, inserire il nome dell’autore per esteso e il link alla fonte. Se vuoi ripubblicare un intero post sul tuo blog devi prima chiedere il permesso all’autore.

Usare foto senza citare la fonte

A meno che l’autore della foto non abbia rinunciato del tutto ai diritti, una fotografia scattata da qualcuno che non sei tu può essere usata sul tuo blog solo a due condizioni: che non sia protetta da copyright e che tu, usandola, citi l’autore della foto. Per approfondire, leggi come funzionano le licenze Creative Commons: informarti e aggiornarti su queste regole è il minimo che puoi fare se hai un blog.

Accettare scambi di link

Se qualcuno ti chiede di inserire un link dentro a un tuo post, magari in cambio di denaro o di giveaway per i tuoi lettori, rispondigli così:

cosa non fare sul blog
Foto: The Polish Jinx

Oltre a essere scorretto nei confronti dei lettori, è pure fortemente penalizzante: leggi cosa ne pensa Google.

Enrica Crivello

Sono Enrica Crivello, mi occupo di social media marketing per piccoli business con un cuore. Il mio motto è «chiediti cosa sai fare e cosa ti piace fare, poi inizia a raccontarlo». Il modo più semplice per chiacchierare con me è cercarmi su Facebook.

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6 thoughts on “Cose da non fare mai sul tuo blog”

  1. Enrica, mi ha detto un esperto di SEO che scrivere post sponsorizzato è il male. Google te lo invalida. Non va scritto né nel testo, né come categoria. èAnche scrivere questa cosa va contro le guide di google.
    In generale post sponsorizzati, guest post e scambio link sono negativi per il posizionamento sui motori di ricerca.

    Per questo chi ti chiede la sponsorizzazione spesso ti chiede di rimuovere la dicitura oppure di mettere il link come no follow, però poi no follow non crea traffico.
    Qui si crea la dicotomia: sono coerente con chi mi legge, al quale sto dando un servizio però non posso farlo sempre gratis, oppure me ne frego di google, che però mi indicizza e mi crea indotto? Io non ho la risposta. Ma nel mio blog ho trovato il compromesso, scrivo RECENSIONI. Non sempre mi pagano, a volte recensisco un libro che mi hanno regalato, un’esperienza che mi è stata offerta, o semplicemente un posto dove sono andata e che mi è piaciuto.

    • Ciao SposeNC, credo che tu abbia un po’ frainteso il suggerimento SEO: Google penalizza fortemente la compravendita di link, quindi il suggerimento di inserire solo link no-follow al sito dello sponsor è senz’altro valido. Ma il no-follow funziona solo per gli spider (i piccoli robots) di Google, non per le persone che se sono interessate aprono il link e finiscono proprio nella pagina desiderata. Google non penalizza i post sponsorizzati così come non penalizzerebbe una pagina pubblicitaria o un’inserzione, penalizza chi acquista link (intesi come link follow).

      In generale la cura dei link da e per il proprio sito è fondamentale per il posizionamento – da qui tutta questa attenzione di Google – e non è negativa se è fatta in modo coerente e spontaneo, senza trucchetti a pagamento.

      Resta per me misteriosa l’espressione “google te lo invalida” – però finché nei tuoi google webmaster tool non vedi messaggi minacciosi riguardo i link puoi stare tranquilla che nessun post è stato obliterato.

  2. Ciao Enrica, post utilissimo. Posso aggiungere una cosa? Io specificherei anche – sempre relativamente a “non fare pubblicità gratis”: “NON LAVORARE IN CAMBIO MERCE”. Con i regali non si pagano le bollette. Troppi blogger stanno abituando le aziende a far loro pubblicità gratuitamente in cambio di regali/prodotti. In questo modo si svilisce la categoria e diventa sempre più difficile stabilire un rapporto equo con le aziende. Ogni giorno ricevo decine di proposte in cambio merce. Se le accettassi passerei il tempo a lavorare gratis, avrei la casa piena di oggetti dei quali non sentivo la necessità e non guadagnerei un euro. Ciao!

    • Ciao Raffaella, sono daccordissimo con te! Ormai troppe blogger stanno abituando le aziende a lavorare gratis in cambio di merce ma come stavo dicendo poco fa alla mia amica {il tuo commento e’ capitato a fagiolo} con le barrette di cioccolata non si puo’ andare in posta a pagare le bollette. In un mondo utopico dove il baratto viene accettato come metodo di compra-vendita {cosa che non mi dispiacerebbe affatto}, accetterei di essere ripagata per il mio lavoro e tempo con oggetti, ma visto che al momento non e’ cosi, amen!

      Quando ricevo email e inviti da aziende che vogliono lavorare con me chiedo sempre di essere retribuita {sempre se mi interessa davvero il loro prodotto, lo ritengo valido, penso possa interessare alle mie lettrici e soprattutto tenga in considerazione delle mie scelte di vita vegane} e quasi tutte rispondono che ‘al momento non dispongono del budget…”. Al che io rispondo che al momento nemmeno io dispongo del budget per fare beneficienza e il discorso finisce li. Solo in rarissimi casi, le aziende hanno accettato di retribuirmi, abbiamo deciso insieme un metodo di pagamento, le parole chiave, la lunghezza del mio sponsored post etc. e soprattutto abbiamo firmato un contratto vincolante e emesso ricevuta.

      Purtroppo ritengo che fino a che le blogger si svenderanno per un chilo di farina e due bottiglie di olio, il numero delle collaborazioni per i blogger seri continueranno a calare… meglio pochi ma buoni, no? Questa e’ solo la mia opinione ma penso che a nessuno piaccia lavorare aggratis.

      Buona domenica a tutte, alex

  3. Pingback: usenet providers
  4. Buongiorno Enrica!
    Da qualche anno ho un blog che, da diario personale, nel corso del tempo si è ‘evoluto’, focalizzandosi temi specifici: interior design e ispirazioni (fai da te, arte, fotografia). in più di un’occasione ho ricevuto proposte di pubblicizzare prodotti, piattaforme o servizi, anche da interlocutori stranieri, in cambio, alternativamente, di pubblicità, oggetti o una stretta di mano.
    mi piace moltissimo promuovere talenti e idee, ma queste richieste mi hanno creato un disagio, dal quale mi sono liberata con la formula “non commerciale”. forse può essere utile stabilire dei criteri e comunicarli?
    tieni conto che ho un lavoro a tempo pieno, che costituisce la mia fonte di entrate e mi impegna anche eticamente. non ho partita iva e posso lucrare solo su attività riconducibili a opere d’ingegno o di natura editoriale&co. vorrei capire se – nel mio caso – esiste una formula magica per mettere d’accordo indipendenza di pensiero, morale e affari.
    grazie! Barbara

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